Autobiografia, autofinzione e autoritratto nell’audiovisivo

La riconfigurazione di una pluralità di immagini di sé attraverso lo schermo prende sempre più piede coinvolgendo ambiti molteplici. Negli ultimi anni la ricerca è stata rivolta all’indagine delle variegate forme di narrazione autobiografica (campo nel quale i confini teorici tra le diverse accezioni non sono ancora ben definiti) presente nei film di finzione e in alcuni autoritratti (Philippe Garrel e Chantal Akerman) della serie Cinéma, de notre temps. Il rapporto tra parola scritta e immagine filmica ha visto un primo studio della complessa e variegata produzione di Ingmar Bergman (contaminazione tra romanzi, autobiografie, diari e film) nella cui vasta produzione la matrice autobiografica interroga e illumina domande intorno ai processi compositivi. Il cinema di Chantal Akerman è stato studiato per la messa in scena di forme di scrittura privata e per la declinazione del tema delle origini, particolarmente significativo per una regista apolide. L’analisi di Sorelle Mai di Marco Bellocchio è stato inoltre indagato quale espressione “sintomatica” di un sottile e molteplice sconfinamento tra autobiografia, autofinzione e autoritratto.
Altri registi studiati sono stati Eustache, Garrel, Truffaut  e Tarkovskij. L’interesse per questo campo d’indagine permane e la ricerca continuerà nei prossimi anni mantenendo contatti di confronto e scambio  con colleghi italiani e stranieri, ampliando l’orizzonte anche ad altri apparati visivi.


Collaboratori
- Sivia Fusari;
- Claudia Barolo.
Obiettivi

L’obiettivo del progetto è quello di analizzare le opere di autori che hanno realizzato film o prodotti audiovisivi di impronta autobiografica.

Risultati

PUBBLICAZIONI
Rosamaria Salvatore, La vita messa in forma, in Fata Morgana, n. 15, 2013;
Rosamaria Salvatore, Words lie, Writing Penetrates, in North West Passage, vol. 1, 2011 – Edizionidipagina;
Rosamaria Salvatore, Messa in scena di costruzioni autobiografiche: alcuni esempi, in AAM.TAC, vol. 7, 2010;
Rosamaria Salvatore, Vedere con l’inconscio, Sorelle Mai tra autofinzione e autoritratto, in Lo stato delle cose, Edizioni Kaplan, Torino, 2012;
Rosamaria Salvatore, Lo specchio, “l’ombelico del sogno”, nel cinema di Tarkovskij, in Fabrizio Borin (a cura di), Tarkovskiana. 1. Arti cinema e oggeti nel mondo poetico di Andrej Tarkovskij, Libreria editrice Cafoscarina, Venezia, 2012;
Rosamaria Salvatore, Scrivere, ascoltare, guardare. La lettera nel cinema di Chantal Akerman, in Saveria Chemotti (a cura di), Le graphie della cicogna. Il Poligrafo, Padova, 2012.



TASSONOMIA

Linee di ricerca: Teatro musica e cinema