Museo di Scienze archeologiche e d'Arte

Menzione speciale al Premio ICOM Italia – Musei dell’anno 2010 per la categoria “Museo più attrattivo ed innovativo nel rapporto con il pubblico”


https://www.beniculturali.unipd.it/museo360


Il primo museo universitario di antichità ed arte trae origine da alcune opere della collezione della famiglia Mantova Benavides (Padova, sec. XVI) le quali, acquisite agli inizi del XVIII secolo da Antonio Vallisneri senior, giunsero in Università nel 1733 per donazione. Tuttavia solo nel 1805 il museo di antichità iniziò una vita autonoma come museo didattico in relazione agli insegnamenti storico- antiquari e, in seguito, più propriamente archeologici.
Nel corso del tempo le raccolte furono arricchite da numerosi reperti, molti dei quali provenienti da donazioni o acquisizioni di collezioni private quali: Neumann, Gorga e le recenti Merlin e Lazzarini, altri da scavi nel territorio, altri infine in deposito da altri Musei/Istituzioni.
Oggi l’area espositiva è organizzata in 4 sezioni principali e 14 sale. La prima sezione, contenuta in un’unica sala, è dedicata al collezionismo padovano di arte ed antichità: vi è esposta la collezione Mantova Benavides (sculture, bozzetti e ceramiche antichi e rinascimentali). Seguono le 12 salette della sezione archeologica didattica, ordinate secondo la cronologia e la tipologia dei materiali: bronzi, vetri, ceramiche dall’antico Egitto all’epoca romana. Nella dodicesima sala vi è un punto informativo e di consultazione del catalogo. Le ultime due sezioni sono contenute nella grande sala finale del museo: si tratta di una gipsoteca con calchi di scultura classica e di una collezione litologica con campioni moderni dei principali materiali lapidei da rivestimento e decorazione utilizzati in antico.
La sede attuale del Museo si trova all’ultimo piano di Palazzo Liviano: l’edificio fu progettato dall’architetto Gio Ponti negli anni ’30 del Novecento, sotto il rettorato di Carlo Anti. Il recente restauro architettonico e la nuova esposizione delle collezioni, terminati nel 2008, hanno restituito, per quanto possibile, la funzionalità originaria agli spazi di uno dei migliori esempi di museografia italiana degli anni '30 nonché uno dei rari musei universitari allestiti in quel periodo.

Attività

Le attività museali sono finalizzate a conservare, documentare, studiare ed esporre le opere ivi raccolte e a valorizzare e comunicare il Museo stesso e le sue collezioni presso un pubblico il più vasto possibile.
Grande attenzione è dedicata alle attività didattiche e formative per gli studenti universitari e post lauream nonché alla ricerca e alla terza missione. Nello svolgimento delle attività istituzionali il Museo si raccorda e collabora sia con Strutture, Corsi di laurea e Gruppi di ricerca universitari, sia con gli Uffici preposti del MIC (Ministero della Cultura), nonché con Enti locali, Istituzioni, Fondazioni e Associazioni del Territorio, con le Scuole e con altre sedi museali e di ricerca sia italiane che straniere.
Per le Scuole e per i Gruppi sono organizzate attività didattiche e visite guidate con prenotazione obbligatoria.

Per prenotare telefonare al numero 049 8273939 tutti i giorni dalle 09:00 alle 17:00 oppure inviare una email all'indirizzo prenotazioni.musei@unipd.it
Consulta le proposte di visite guidate del Museo al link https://www.musei.unipd.it/it/archeologia/visite
Consulta il catalogo delle offerte didattiche dei Musei al link https://www.musei.unipd.it/it/archeologia/scuole

Il Museo aderisce al Sistema Museale di Ateneo coordinato dal CAM – Centro di Ateneo per i Musei. Per ulteriori approfondimenti visita il sito del Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte presso il CAM.

Sede
Palazzo Liviano, piazza Capitaniato, 7 - 35139 Padova

Personale afferente
Alessandra Menegazzi, conservatore, tel. 049-8274576

Informazioni e prenotazioni
museo.archeologia@unipd.it

Il Museo è presente in Archeoveneto, il portale dell’Archeologia in Veneto: visita la pagina dedicata al Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte.

Fotografie tratte dal sito Archeoveneto.it, realizzate da Nicolay Orietti.