CrossCult. Horizon 2020

Empowering reuse of digital cultural heritage in context-aware crosscuts of European history

Il progetto e le sue finalità

Da marzo 2016 l’Università degli Studi di Padova, attraverso il Dipartimento dei Beni Culturali: Archeologia, Storia dell’Arte, del Cinema e della Musica, è partner del progetto europeo "Crosscult: Empowering reuse of digital cultural heritage in context-aware crosscuts of European history", finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma di innovazione e ricerca Horizon 2020 (Grant Agreement No 693150).
Nello specifico il progetto si inserisce nell’asse “Reflective Societies: Cultural Heritage and European Identities” e si propone di stimolare un cambiamento nella percezione della Storia da parte dei cittadini europei. Attraverso lo sviluppo di tecnologie e app, il progetto vuole creare degli strumenti utili ad abbattere i confini tra stati e culture per aiutare i cittadini europei ad apprezzare un passato e un presente comune in modo più consapevole e partecipato. I risultati del progetto non saranno fine a se stessi, ma rappresenteranno dei modelli da applicare nell’ambito dei Beni Culturali attraverso un dialogo fra esperti di ambiti differenti - ricercatori, specialisti in studio e promozione dei Beni culturali, professionisti nel campo dell'informatica e delle telecomunicazioni, al fine di promuovere strategie di collaborazione e di elaborazione di metodologie foriere di nuovi orizzonti di ricerca.

Alcuni numeri relativi al progetto:
• durata del progetto: 3 anni (2016-2019);
• finanziamento: oltre 3,5 milioni di Euro;
• partner: 11 enti coinvolti (Lussemburgo, Spagna, Grecia, Regno Unito, Malta, Francia, Italia);
• partner associati: 15 enti coinvolti (città, organizzazioni non governative e piccole e medie imprese);
4 progetti pilota attivati a Londra, Lugo, Chaves, Epidauro, Montegrotto Terme, Tripoli, Lussemburgo, La Valletta.


I partner del progetto

Al progetto CrossCult partecipano Università europee, Istituti e Centri di ricerca, nonché Enti museali e privati preposti alla divulgazione dei Beni Culturali.

  • Luxembourg Institute of Science and Technology (LIST) (Lussemburgo)
  • Centre Virtuel de la de la Connaissance sur l'Europe (CVCE) (Lussemburgo)
  • Universidad de Vigo (UVIGO) (Spagna)
  • University of Peloponnese (UOP) (Grecia)
  • University College London (UCL) (Regno Unito)
  • Universita ta Malta (UOM) (Malta)
  • Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) (Francia)
  • Technologiko Ekpaideftiko Idryma Athinas (TEI-A) (Grecia)
  • The National Gallery (NG) (Regno Unito)
  • GVAM Guías Interactivas S.L. (GVAM) (Spagna)
  • Università degli Studi di Padova (Italia)

La struttura del progetto

Il progetto si sviluppa attraverso quattro assi di ricerca principali:

  1. Stimolare la riflessione sulla storia europea secondo una visione complessiva piuttosto che localistica e settoriale.
  2. Fornire strumenti facili da usare ed economicamente vantaggiosi per sviluppare applicazioni commercializzabili, che integrino tecnologie sviluppate e personalizzate durante il progetto, attraverso la piattaforma CrossCult.
  3. Aprire le attività di ricerca e sviluppo al mondo esterno attraverso un approccio di 'Living Lab', in modo da osservare in tempo reale il processo sperimentale e valutativo ed integrare ciclicamente i feedback esterni.
  4. Produrre strumenti immediatamente utilizzabili che abbiamo un impatto pratico ed un risultato tangibile non solo sul mondo reale, ma anche sull'immaginario individuale.


I progetti-pilota

Per sviluppare e sperimentare le nuove tecnologie sono stati individuati quattro progetti pilota (pilot), che sono stati concepiti a partire da diverse tipologie di luoghi, contesti e manufatti legati alla Storia e ai Beni culturali europei

Pilot 1
Attraverso la ricca collezione di opere d'arte della National Gallery di Londra (UK) verranno proposte connessioni tecniche, tematiche e semantiche tra persone, luoghi ed eventi che attraversano il tempo e i confini degli stati europei.

Pilot 2
I siti archeologici di Lugo (ES), Chaves (PT), Montegrotto Terme (IT) ed Epidauro (GR), caratterizzati da insediamenti antichi dove l'acqua era percepita come curativa e sacra, costituiranno le occasioni per evidenziare gli aspetti transfrontalieri della Storia, attraverso molteplici collegamenti.

Pilot 3
All’interno del Museo Archeologico di Tripoli (GR) si è cercherà di rinnovare il vecchio allestimento creando un nuovo percorso museale che racconti gli aspetti sociali, religiosi e di vita quotidiana delle società antiche, attraverso una rilettura degli oggetti esposti.

Pilot 4
Negli spazi aperti delle città di La Valletta (MT) e Lussemburgo (LU) verranno creati percorsi conoscitivi sulle testimonianze della migrazione greca; tale tematica, che a prescindere dal caso specifico, risulta quanto mai contemporanea ed emotivamente coinvolgente, offrirà l’occasione al grande pubblico per rivisitare il Passato allo scopo di guardare il Presente con occhi diversi.


Il ruolo dell’Università degli Studi di Padova

Il Dipartimento dei Beni Culturali prende parte attivamente al progetto grazie al coinvolgimento della prof.ssa P. Zanovello e della dott.ssa M. Bassani, con la collaborazione della prof.ssa E. F. Ghedini, del dott. M. Marcato e della dott.ssa C. Zanetti. Il team dell’Università di Padova fornisce un contributo significativo negli aspetti gestionali e manageriali (la dott.ssa M. Bassani fa parte dello Steering Committee del progetto) e, grazie alla pluridecennale attività di scavo e ricerca presso l’area termale delle antiche Aquae Patavinae, il team ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo del pilot 2 attraverso uno stretto lavoro di squadra con gli altri partner coinvolti in questo progetto pilota.
Nello specifico il gruppo di lavoro di Padova è stato coinvolto attivamente per quanto concerne:

  • l’elaborazione di una metodologia di lavoro interdisciplinare e condivisa, che ha visto archeologi relazionarsi con esperti nel campo dell’ingegneria delle telecomunicazioni e dell’informatica;
  • la focalizzazione delle tematiche comuni da sviluppare all’interno del pilot 2 nell’arco dei tre anni;
  • lo sviluppo del sistema concettuale che sta alla base della struttura ontologica necessaria all’elaborazione degli algoritmi dell’applicazione informatica;
  • la creazione di mappe concettuali, che permettono di stabilire connessioni tra argomenti, oggetti e luoghi tra loro omogenei ma topograficamente distanti;
  • l’elaborazione e scrittura di racconti relativi ai vari siti, che rappresentano il punto di partenza per la conoscenza del mondo antico e di fatto l’interfaccia tra l’utente e la Storia;
  • la partecipazione allo sviluppo dell’applicazione e alle attività di experiment;
  • la sperimentazione e valutazione sul grande pubblico di questi nuovi strumenti informatici.

Come anticipato nella parte introduttiva, il focus del pilot 2 è dedicato allo sfruttamento della risorsa idrica in età antica e significativamente del termalismo antico e più in generale del rapporto tra l’uomo e la salute in età romana. In quest’ottica il lavoro è stato sviluppato in modo da indurre il fruitore a riflettere sulla tematica in maniera trasversale attraverso varie tipologie di fonti, e contemporaneamente a scoprire gli elementi che accomunano luoghi così distanti geograficamente tra loro ma così vicini su un piano culturale, nell’ottica di una visione della Storia transfrontaliera propria del progetto.
Per avvicinare il grande pubblico a questo particolare aspetto del mondo antico, sono stati elaborati alcuni racconti di facile comprensione (storytelling), ambientati nei vari siti archeologici del pilot 2. Tali racconti sono inseriti in un gioco basato su domande e risposte e realizzato attraverso una applicazione informatica. In questo modo si cerca di coinvolgere in modo dinamico l’utente nella scoperta della Storia, affiancando la divulgazione di contenuti storico-archeologici forniti dai ricercatori di settore ad un'applicazione informatica elaborata dai ricercatori di area scientifica: in tale maniera, ad un racconto tradizionale del mondo antico corrispondono gli algoritmi informatici, necessari per lo sviluppo dell’applicazione.
I racconti presentati sono il frutto di un lavoro di studio attento, condotto in varie fasi. Il primo passo è stato la focalizzazione dei temi legati allo sfruttamento delle acque termominerali, attorno ai quali far ruotare il racconto e dai quali poi sviluppare una serie di sottotemi più specifici. Gli argomenti sono poi stati strutturati secondo mappe concettuali, con il duplice scopo di organizzare il lavoro e di fungere da base per l’applicazione informatica.

In seguito i racconti sono stati sviluppati in maniera tale da consentire all'utente di vivere un'esperienza immersiva attraverso un racconto divertente e curioso. La narrazione è stata pensata in sei step che portano progressivamente a scoprire il sito sia nei suoi aspetti naturali (paesaggio, risorsa termominerale), sia nelle azioni antropiche (strutture, infrastrutture, manufatti mobili). In ogni step vengono individuate parole chiave, cui è collegata una galleria di immagini che facilitano l'utente nella scoperta dei manufatti e delle strutture antiche. I racconti sono stati costruiti partendo da solide basi scientifiche e dai dati archeologici reali, in maniera tale da offrire una più ampia riflessione e conoscenza dei molteplici aspetti della storia e della vita quotidiana nel mondo antico legati alle acque termominerali e in generale all'idea di un'acqua salutifera. In particolare i racconti mirano a far conoscere all'utente elementi legati alla religione, alla società, all'architettura, alle attività ricreative, ai viaggi, nonché, in generale, al rapporto uomo/natura.

La promozione dell’attività del progetto

Tra i capisaldi del progetto c’è l’impegno a presentare il lavoro svolto alla comunità scientifica e ad interagire con i potenziali utenti futuri.
A tale scopo il team di Padova ha partecipato e parteciperà a convegni nazionali ed internazionali. Tra questi si segnala la presentazione dei primi step di lavoro sia al 23rd Annual Meeting of The European Association of Archaeologists (Maastricht, 30 agosto-3 settembre 2017), sia alla IX riunione scientifica della SISTUR dal titolo “Turismo: economia, sostenibilità, territorio e cultura. In cammino verso le smart destinations” (Pistoia, 16-17 novembre 2017); we have also participated to the “AVI 2018 International Conference on Advanced Visual Interfaces” (Castiglione della Pescaia, Italy, May 29th –June 1st, 2018).
Inoltre, nel prossimo anno del progetto (marzo 2018-febbraio 2019) l’applicazione informatica sarà presentata al pubblico attraverso incontri mirati per una verifica e un confronto con gli utenti di quanto realizzato. In un’ottica di living lab si cercherà di recepire i feedback utili al miglioramento dell’applicazione e della piattaforma informatica appositamente realizzata, anche attraverso l'organizzazione di un workshop internazionale (Padova, 11 ottobre 2018): in esso verranno coinvolti i partner del progetto che esporranno obiettivi, metodi e risultati del progetto, studenti dell'Università di Padova chiamati a testare le app, potenziali stakeholders interessati agli aspetti di business per la promozione dei beni culturali mediante tali applicazioni.

Il Meeting di ottobre a Montegrotto

Seguendo lo spirito del progetto che cerca di unire le persone e la Storia, attraverso i luoghi e le tecnologie, l’Università di Padova ha promosso e organizzato uno dei periodici meeting del gruppo di lavoro a Montegrotto Terme. Ad ottobre 2017 la cittadina termale, a pochi chilometri da Padova, ha ospitato per tre giorni una trentina di membri del progetto provenienti da tutta Europa.

L’incontro si è tenuto presso l’Hotel Millepini ed è stata l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto, per condividere insieme le opinioni sui risultati raggiunti e fissare i passi successivi.

Il meeting ha consentito di far visitare ai partner europei l’area archeologica di via Scavi a Montegrotto Terme. Le antiche vestigia romane delle vasche per le cure termali e del piccolo teatro sono la testimonianza tangibile del passato termale della cittadina e sono state scelte all’interno del pilot 2 come termine di confronto con le terme salutifere di età romana di Lugo in Spagna e di Chaves (Aquae Flaviae) in Portogallo e del santuario di Asclepio ad Epidauro. È stata organizzata inoltre una visita a Palazzo Bo, sede prestigiosa dell'Università di Padova, che custodisce testimonianze significative dell’antica storia dell’ateneo patavino e della sua congenita vocazione internazionale.

La collaborazione al progetto CrossCult rappresenta per il Dipartimento dei Beni Culturali un’importante opportunità per aprirsi a nuove reti di collaborazione di respiro internazionale e di continuare a lavorare sul mondo antico seguendo un approccio multidisciplinare, finalizzato a rendere semplice e di immediata comprensione il patrimonio culturale europeo.