Progetto sul sito protostorico d'altura di Castel de Pedena (BL)

Progetto di ricerca interdisciplinare sul sito protostorico cronologicamente compreso tra Bronzo antico e prima età del Ferro (IX sec. a.C.), dove sono emerse evidenze di tipo strutturale/abitativo di fondamentale importanza per la comprensione delle problematiche legate al popolamento del bellunese. Da punto di vista culturale, si carattrizza per il ruolo chiave che riveste come punto estremo di espansione nord-orientale, nel Bronzo antico, della cultura di Polada, oltre che per l'espansione sud-orientale della facies alpina di Luco/Laugen-Meluno/Melaun.


Collaboratori
3 3

Ricercatori coinvolti: dott.ssa Ivana Angelini; dott.ssa Lara Maritan
Èquipe di ricerca: dott.ssa Anna Angelini, dott. Italo Bettinardi; dott.ssa Valentina Donadel; dott.ssa Elisa Dalla Longa; dott. Cristiano Nicosia; dott.ssa Marta Tenconi; dott. Mauro Rottoli; prof. G.B. Pellegrini; prof. Gilberto Artioli; dott. Franco Marzatico; dott.ssa Giulia Rinaldi; dott. Umberto Tecchiati; dott. Cesare Ravazzi.


Enti coinvolti
- Ministero Istruzione Università Ricerca
- Soprintendenza Beni Archeologici del Veneto
- Regione del Veneto
- Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
- Fondazione per l'Università e l'Alta Cultura di Belluno e Feltre
- Comune di San Gregorio nelle Alpi

Anno di inizio: 2012
Anno di chiusura: 2015
Disciplina afferente
Preistoria europea

Obiettivi

Il progetto si propone di indagare lo sviluppo diacronico delle dinamiche insediamentali e culturali del sito d'altura dell’età del Bronzo di Castel de Pedena, esteso cronologicamente tra fine del Bronzo antico e la prima età del Ferro (IX sec. a.C.).
Le ricerche sistematiche sul campo sono iniziate nel 2006 e si sono protratte fino al 2011, sotto la direzione del Prof G.Leonardi. Tra i principali obiettivi vi è la comprensione dei numerosi interventi di sistemazione del pendio, indagato in open area, su cui si trova l'insediamento, attestati per le fasi più recenti di frequentazione da imponenti strutture murarie di difesa riferibili al “castelliere”. Per le fasi precedenti sono emerse una serie di terrazzamenti di varia misura e di scassi finalizzati alla realizzazione di strutture abitative, che trovano rari confronti in area alpina.
Per comprendere pienamente le diverse fasi di sviluppo dell'insediamento, sono state eseguite diverse trincee di approfondimento che hanno permesso di ricostruire la complessa sequenza di crolli delle strutture e i colluvi naturali/antropicoindotti succedutisi nel tempo.
Alle indagini sul campo sta facendo seguito la rielaborazione e sintesi dei dati acquisiti e la correlazione interdisciplinare tra i risultati provenienti dalle attività di scavo ed altri tipi di indagini. Tra queste l'esame geomorfologico e paleoambientale del rilievo su cui è posto il sito, lo studio micromorfologico dei sedimenti, per comprendere a fondo i processi che hanno determinato la formazione della sequenza stratigrafica, le indagini archeometriche su campioni ceramici, metallici e vetrosi e numerose analisi radiometriche che supportino le cronologie individuate grazie alla scansione tipologica e stratigrafica (per ora con date calibrate che oscillano tra il 1890 e il 970 A.C.)
Attraverso l'attività di ricerca integrata si intende fare luce sulla provenienza dei materiali ceramici e metallici e sulle rispettive tecnologie di produzione. I dati permetterebbero infatti di ricostruire le attività metallurgiche e di prospezione mineraria nel territorio alpino bellunese ed eventuali connessioni con le aree di estrazione mineraria del territorio montano trentino confinante, sostenendo in modo più efficacie la frequentazione del contesto da parte delle popolazioni della facies alpina di Luco, già ben documentata nel sito attraverso la presenza di determinata produzione ceramica.
Il lavoro di comparazione dei risultati sulla tecnologia ceramica e sulle composizioni chimiche e minerarie dei materiali metallici permetteranno una serie di ipotesi e di valutazioni relative alle strategie insediative adottate all’interno dei diversi ambiti di espansione della facies culturale di Bronzo finale/Primo Ferro di Luco/Laugen.
Con la prosecuzione delle indagini si intende approfondire, anche sotto l'aspetto di analisi stratigrafica, la questione legata all'estensione poladiana e della facies Wieselburg Gata anche in territorio bellunese. Si intende inoltre conoscere in modo più approfondito la frequentazione e i modelli abitativi delle fasi di Bronzo medio-recente, attraverso lo studio dei materiali ceramici e il confronto con strutture abitative di altri contesti, rispetto a quelle individuate e ricavate dallo scasso del pendio di Castel de Pedena


Risultati

PROGETTI CONNESSI
Progetto di ricerca biennale sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, secondo il bando per Progetti nell'ambito delle Scienze Umanistiche 2010-2012 “L'estensione socioeconomica della cultura alpina di Luco/Laugen-Meluno/Melaun: lo studio di caso dell'espansione "trentina" in ambito bellunese tra XII e X secolo a.C.”;
Progetto Interreg IIIA Austria (VEN332007) 2000-2006 “Contatti tra il sud e a nord delle Alpi in epoca antica” in collaborazione tra Università di Padova, Università di Innsbruck, Soprintendenza Beni Archeologici del Veneto, Comune di Belluno, Provincia di Belluno, Comunità Montana Agordina, Comunità Montana Centro Cadore.

DOTTORATI DI RICERCA IN CORSO
1.“Proposte di correlazione cronologico-culturale del Bronzo finale e primo Ferro tra ambito alpino e pianura padana. Lo studio di caso di Castel de Pedena (BL)", dott.sa A.Angelini, supervisione prof. G.Leonardi, dott. F.Marzatico;
2. “Le piante infestanti del Neolitico e dell’età del Bronzo in Italia settentrionale: aspetti ambientali, agronomici e storici”, dott. F. Berto, supervisione prof. Leonardi, dott. M. Rottoli;
3. “Il territorio bellunese e feltrino tra II e I millennio a.C.: indagine archeologica sulle caratteristiche e l’evoluzione del popolamento in relazione ai territori pedemontani e planiziari confinanti”, dott.ssa V. Donadel, supervisione prof. G. Leonardi, prof. Michele Cupitò;
4. “Studio della produzione e dei rapporti di scambio regionali e interregionali delle comunità protostoriche dell’Italia settentrionale, con particolare riferimento alla zona centro-orientale, attraverso analisi archeometriche di reperti ceramici vascolari”, dott.ssa M. Tenconi, supervisione prof. G. Leonardi, prof.ssa Lara Maritan.
Tesi di laurea in corso legate al progetto:
Giacmo Fait, "Tipocronologia del materiale ceramico delle campagne di scavo 2008/09" A.A. 2011/12, relatore prof. G.Leonardi.

PUBBLICAZIONI
1. ANGELINI A., LEONARDI G. (a cura di) 2012, Il castelliere di Castel de Pedena. Un sito di frontiera del II e I millennio a.C.”, Atti del convegno di Feltre giugno 2009;
2. LEONARDI G., ANGELINI A., DALLA LONGA E., DONADEL V. 2010, Il sito d’altura di Castel de Pedena (S.Gregorio nelle Alpi-BL): nuovi dati, in Quaderni di Archeologia del Veneto, vol. XXVI, pp. 17-20.
3. LEONARDI G., ANGELINI A., DONADEL V. 2010, The Final Bronze Age in north-eastern Veneto and the Luco/Laugen-Meluno/Melaun culture, Abstracts 16th Annual Meeting of the European Association of Archaeologists, The Hague, 1-5 September 2010, p. 257;
4. LEONARDI G. 2009, Il castelliere di Castel de Pedena (S. Gregorio nelle Alpi - BL). Campagne 2006-2008, in Quaderni di Archeologia del Veneto vol. XXV, pp. 17-20;
5. LEONARDI G. (a cura di) 2004, Il popolamento delle Alpi nord-orientali tra Neolitico ed Età del bronzo/Bevoelkerung-und Besiedlungsgeschichte in den Nord-Ost-Alpen zwischen Neolithikum und Bronzezeit, Progetto Interreg IIIA Austria (VEN332007), Verona, pp. 71-101.



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