Prima assoluta del videosaggio biografico "SENTINELLE DEL NULLA. Il cinema esistenzialista di Luigi Di Gianni" (Monselice, 18 giugno 2017)

Il giorno domenica 18 giugno 2017 alle ore 10:00, presso il Castello di Monselice (Aula Businaro, Via del Santuario, 11 - Monselice) e in occasione dell'evento ETNOFILMfest - 10° mostra del cinema documentario etnografico si terrà la prima assoluta del videosaggio biografico "SENTINELLE DEL NULLA. Il cinema esistenzialista di Luigi Di Gianni", opera realizzata dal Laboratorio di Videoscrittura del DAMS – Dipartimento dei Beni Culturali, Università degli Studi di Padova – (2017, 45’).

Soggetto e produzione: Mirco Melanco
Sceneggiatura e regia: Cristiano Bellemo, Silvia Dal Bello, Roberta Nagliati, Anna Sinigaglia

Sono invitati a partecipare i dottorandi, gli specializzandi, gli studenti e tutti gli interessati.
Scarica il programma e la locandina dell’evento.

Il Direttore del Dipartimento
prof. J. Bonetto

Negli ambiti delle produzioni video saggistiche del DIPARTIMENTO DEI BENI CULTURALI, realizzate nell’ambito del Laboratorio di videoscrittura (DAMS, responsabile scientifico Mirco Melanco), è stato realizzato il video biografico SENTNELLE DEL NULLA. Il cinema esistenzialista di “Luigi Di Gianni”.
Il progetto, iniziato nel novembre del 2006 dopo il primo incontro e la prima intervista con il regista (a cui ne sono seguite, negli anni, altre cinque), ha avuto una continuità negli anni anche perché Luigi Di Gianni è venuto spesso in Veneto per tenere conferenze (tre tenute anche all’Università di Padova).
Di Gianni, nato nel 1926 e laureato in filosofia, è un autore anomalo di documentari, finzione metafisica, giornalismo d’inchiesta e videosaggi sull’arte. Il suo primo film “Magia Lucana” (1958) ha avuto la consulenza scientifica di Ernesto De Martino: da lì una serie di film etnologici sul meridione d’Italia che lo hanno fatto divenire tra i più prolifici registi del cinema soprannominato “demartiniano” . Per i suoi film di finzione si è sempre ispirato al filosofo Martin Heidegger, quindi all’esistenzialismo, e a Franz Kafka. Regista anomalo, intellettuale, non si è mai arreso al cinema consumistico, come questo film biografico, a lui dedicato, spiega molto bene